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Ciechi stereotipi: cosa sai sui non vedenti?

foto collage della mostra Io Ti Vedo Così della U.O. Oculistica di Cesena e dell'UICI sezione di Forlì-Cesena

foto collage della mostra Io Ti Vedo Così della U.O. Oculistica di Cesena e dell’UICI sezione di Forlì-Cesena

Gli ipovedenti e i ciechi sono molto più bravi dei normodotati a guardare la realtà senza veli, stereotipi o pietismi… e quando sono i media a veicolarli “ci si sente traditi”. Perché lo sappiamo, in quel momento, operatori dell’informazione e dello spettacolo stanno cercando di rendersi ‘vincenti’ puntando sull’aspetto emotivo, potentissimo tasto di cui i mass media fanno uso scorretto, bombardando la gente nella parte più delicata e spontanea che ha.

Disattendendo carte etiche e dialogo deontologico, creano una falsa empatia e tradiscono il senso di responsabilità e giustizia che dovrebbe essere elemento imprescindibile in ogni professionista, soprattutto nel campo della comunicazione di massa. Un triste esempio è la puntata del 21 novembre 2015 del programma televisivo Ti lascio una canzone condotto da Antonella Clerici ( al 1:49:00 del video troverete l’esibizione di Luciana Canonica, giovane pianista e il contesto che gli autori del programma gli hanno costruito intorno)

dal National Geographic di Settembre 2016

dal National Geographic di Settembre 2016

“Vogliamo essere trattati come persone, come tutti, certo senza dimenticare la disabilità. Non siamo fenomeni da baraccone o alieni. Siamo persone che costruiscono la loro quotidianità, la loro normalità convivendo con un problema. E grazie alla tecnologia oggi possiamo raggiungere azioni, competenze e stili di vita agiati”.

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dal National Geographic di Settembre 2016

Richiesta chiara e forte di tutti i ciechi e ipovedenti che sono intervenuti nell’incontro Persi di vista tenutasi il 7 ottobre a Roma presso il centro Porta futuro. Organizzato da Redattore Sociale e Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – UICI con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti. L’incontro si è rivolto infatti proprio a giornalisti e operatori nel settore dell’informazione. Quell’informazione oggi troppo veloce, superficiale e affamata di ‘like’ e condivisioni.

“I luoghi comuni creano più difficoltà della cecità perché ostacolano l’integrazione nella vita di tutti i giorni” spiega Katia Caravello membro della Direzione nazionale dell’Unità Italiana Ciechi e Ipovedenti, che, insieme agli altri interventi ci ha aiutato a stilare un elenco di 7 atteggiamenti errati basati su stereotipi malati.

  1. La parola Cieco non è un insulto

“Non c’è niente di indelicato nel dire cieco. La gente cerca giri di parole. La realtà non va negata. Noi rabbrividiamo nel sentire Diversamente Abile. Odiamo questa formula, la sentiamo come una presa in giro, ogni persona è diversamente abile. Invece Persone con disabilità la preferiamo, siamo prima persone e c’è la disabilità,” dichiara Katia. Non bisogna negare la disabilità ma ciò non significa che ci deve essere un approccio diverso dal punto di vista umano e professionale. Chiudersi nell’imbarazzo è la soluzione che non porta beneficio a nessuno, tutt’altro.

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    Elsa Gant Martelli illustra Non così ma così opuscolo informativo dell’UICI

    Parlate a noi e non al nostro accompagnatore

“Ci parlano come fossimo bambini, voce più alta, più dolci, ci accarezzano. Così spesso accade che non ci considerano dal punto di vista professionale. Ad esempio, ero a Varese per lavoro e con un collega sono andata al bar. A lui davano del lei a me del tu, eravamo entrambi in abiti di rappresentanza e a me davano del tu perché sono cieca.” Katia Caravello ha contribuito alla programmazione e realizzazione della I edizione del progetto formativo Oltre lo sguardo rivolto ai dipendenti ciechi e ipovedenti del Gruppo Unicredit.

Sei impiegata a uno sportello? Un cameriere/commesso? Lavori a contatto con la gente? Quando arriva un cieco con un accompagnatore rivolgiti a entrambi o all’interessato. Supera l’imbarazzo e la paura di ciò che non conosci, non farli diventare motivo di disagio per l’altro. Non è un disabile mentale anzi tutt’altro. In caso aiutati esprimendo le tue difficoltà e predisponendoti a imparare come relazionarti con questa fetta di mondo.

In Italia l’Istat stima 362mila ciechi e gli ipovedenti sono oltre il milione. “Una persona su 200 nel Mondo – circa 39 milioni in totale – non vede. Altri 246 milioni sono ipovedenti con limitazioni che vanno da moderate a gravi” scrive David Dobbs sul National Geographic di Settembre 2016 riportando i dati OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità. Continua… 

Continua… 

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