Il boicottaggio è un mezzo di protesta che nello sport è stato usato frequentemente, soprattutto nei lunghi decenni di Guerra Fredda. E non necessariamente contro il Paese organizzatore di una manifestazione. Negli ultimi anni è diventato più che altro una costante spada di Damocle, ma senza conseguenze effettive…
Football and homophobia, a taboo hard to overcome
Homosexuality in sports can still be a taboo, especially for male athletes. Those (statistically) hiding it aren’t to blame. They’re probably scared that both teammates and supporters might turn their career and life to hell, as precedents aren’t comforting…
USA and Iran, good guys are not in the script
In less than 70 years the overturning of relationships between USA and Iran, the texture of twisted plots, the fickleness of the players kept the world in apprehension. But that also confirmed both the validity of cause and effect links and the absurdity of keeping rigid position in support of one side or another, whether it’s for ideology or nationalism…
When Japan started over thanks to women’s sport
Japanese women obtained two important sport achievements, 1964 Olympic volley and 2011 football world cup, that went beyond a normal success. Those victories helped an entire country to lift up the national spirit in delicate moments…
“Tutto o niente”, uno stereotipo assoluto
“Tutto o niente” è un modo di dire che sembra provenire dall’antica Roma, sottintendendo il potere, e che ricorre in molti Paesi (“all or nothing”, “todo o nada” ecc.). Oggi è comune usarlo in senso generale, come una sorta di filosofia esistenziale, di solito pronunciata da, o associata a chi sa come “vivere davvero” la vita o “amare sul serio” una persona. E cioè al massimo dell’intensità, “sennò non serve a nulla”, “non vale la pena”… ma ha davvero senso?
Lo scudetto di Erdoğan (calcio e regime pt. 3)
Il primo scudetto del Başakşehir in Turchia non è una bella favola modello Davide contro Golia, ma rientra in un più ampio progetto propagandistico di Erdoğan, in cui il calcio è il solito strumento per dare popolarità e quindi legittimazione…
Streghe d’oriente e garofani rosa, il Giappone ripartì dallo sport femminile
Negli anni ’60 il Giappone deve ancora finire di ricostruire società, economia e soprattutto immagine dopo il suo ruolo nella Seconda Guerra Mondiale. Nel 2011 bisogna superare la tragedia di Fukushima. In entrambi i casi, a fare da collante nazionale sono stati (anche) due successi sportivi al femminile, portati a termine dalle “streghe d’oriente” (pallavolo) e dai “garofani rosa” (calcio)…
Sport ed emancipazione, se la vittoria trascende il singolo
Ci sono trionfi che hanno fatto la Storia dello sport e non è azzardato dire degli afroamericani in generale: da Jesse Owens che fa man bassa di ori olimpici davanti a Hitler all’iconico podio di Città del Messico 1968, con il pugno alzato di Tommie Smith e John Carlos, passando per lo storico Rumble in the Jungle tra Muhammad Ali e George Foreman…
Omosessualità nel calcio, un tabù difficile da infrangere
Per uno sportivo, soprattutto di sesso maschile, dichiarare la propria omosessualità sembra essere un tabù duro a morire. Febbraio è stato il mese europeo per l’azione contro l’omofobia nel calcio e negli sport…
Sport e regime
Mussolini è stato uno dei primi a capire come il calcio potesse essere veicolo di propaganda e sicuramente il primo a sfruttare un evento sportivo importante come i mondiali del 1934. Da una parte si mostra il lato migliore all’estero, nascondendo ogni altra nefandezza, dall’altra si compatta il popolo verso l’obiettivo finale, la vittoria. Il tutto ovviamente intriso di una stucchevole retorica, che sarà scopiazzata in tutto il mondo quando necessario al potere e al regime di turno…